[CINEMA] La grande bellezza di Paolo Sorrentino

La grande bellezza di Sorrentino è un film che è stato osannato a Cannes, e questo mi ha fatto capire ulteriormente che c'è una bella differenza tra quello che mi piace vedere al cinema e quello che i critici apprezzano.
Non che sia un brutto film (non potrei mai dirlo, non sarebbe vero) ma è lunghissimo (almeno un'ora di troppo),  felliniano e conscio di esserlo (per lo meno Fellini era innovativo). È, in pratica (e qui rubo la frase di N. che era al cinema con me, un bell'esercizio di stile. 
Ha i suoi lati positivi: gli attori sono tutti bravissimi (anche la Ferilli!), e le scene sono veramente ben girate (bellissima tutta la parte iniziale del compleanno), però... dopo mezz'ora, già cominciavo a non poterne più dei discorsi fatti e dello sguardo malinconico e a tratti critico e superficiale (volutamente) di Servillo su Roma (e sull'Italia in generale). 

Voglio dire: abbiamo capito Sorrentino, non c'è bisogno che ce lo ripeti per più di due ore. Ho trovato soprattutto ridondanti tutti i riferimenti alla religione (il cardinale, o vescovo?, cuoco ne é un esempio lampante) e ridicola la critica effettuata col vicino di casa.
Alla fine, dopo quasi due ore, avevo una gran voglia di andare a vedere Fast and Furious 6...
Secondo me, fosse durato di meno, il mio giudizio sarebbe stato meno critico: a tratti mi sono divertita e certi spezzoni di sceneggiatura sono veramente poetici. Non è che non apprezzi un certo tipo di cinema festivaliero: ci mancherebbe! È che un film come La grande bellezza per me fa parte di quelle pellicole intellettuali compiaciute che piacerà sicuramente a quell'ambiente che Sorrentino ha così duramente criticato (ma che in fondo, guarda con una certa compiaciuta malinconia).

"È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile."

Trailer (molto bello): 

Voto: 7.0

[CINEMA] Nella casa di François Ozon + Educazione siberiana di Gabriele Salvatores + Treno di notte per Lisbona di Bille August

Nella casa di François Ozon

Era da parecchi anni che non vedevo un film di Ozon (credo che l'ultimo fosse 8 femmes) e devo dire che anche questa volta non mi ha davvero deluso. Ho riscontrato in particolare un incredibile della trama (tratta da un racconto), soprattutto per quello che riguarda le relazioni di coppia dei due protagonisti, i bravissimi Fabrice Luchini e Kristin Scott Thomas. Eccezionale anche il giovane protagonista, Ernst Umhauer, che riesce ad essere sia inquietante e manipolatore che indifeso.
Nella casa non é per nulla noioso e, per quanto la trama possa essere quella di un thriller psicologico, è comunque a tratti molto divertente.
Un ottimo film, ben scritto, ben recitato e ben diretto.

Voto: 8.5

Educazione siberiana di Gabriele Salvatore

Il nuovo film di Salvatores, tratto da un famoso romanzo di Nicolai Lilin, narra una storia ai margini della illegalità siberiana. All'interno di una comunità povera composta da criminali, i più anziani educano i bambini a seguire comunque un certo numero di regole. Il capo di questa comunità, o comunque quello che fin dall'inizio è il fulcro dell'educazione dei due protagonisti é Nonno Kuzya, interpretato da un bravissimo (come sempre) John Malkovic. Il suo personaggio uno dei fattori più belli del film, oltre ad una grande prova d'attore (qui per nulla sopra le righe). Stesso discorso vale per Eleanor Tomlinson (che interpreta Xenya).
Il resto, è certamente ben fatto, ma a tratti deludente: si capisce che il regista voleva spiegare molte cose, ma rimane tutto in superficie. Non aiuta, sicuramente, il fatto che i due giovani protagonisti soprattutto nella fase più adulta, non siano capaci a mostrare la profondità del loro rapporto.
In questo caso, nonostante abbia sempre apprezzato tutta la filmografia del regista, devo dire che il film non mi ha detto granché.

Voto: 6

Treno di notte per Lisbona di Bille August

Tratto da una novella di Pascal Mercier, Treno di notte per Lisbona è uno di quei film che non posso non apprezzare: recitato benissimo da un Jeremy Irons raramente così in parte
Anche perché ormai io me lo ricordo solo in sto tipo di film...

con una grande cura nei dettagli, ambientato in un periodo come la rivoluzione portoghese degli anni '70, di cui non si parla molto. Un film molto carino, a tratti un po' lungo, ma che comunque merita di essere visto.

Voto: 7.5

[CINEMA] Il grande Gatsby di Baz Luhrmann

Uno dei film (per me) più attesi dell'anno è finalmente uscito nelle sale cinematografiche (praticamente in contemporanea con l'anteprima di Cannes). Le critiche sono state, in generale, più che freddine (per non dire pessime). Alla fine della visione mi sono chiesta: perché mai?
Per essere chiari: a me il film è piaciuto davvero molto. L'ho trovato ben fatto (certo, è kitsch, ma d'altronde è lo stile di Luhrmann ad esserlo, e a me non ha mai dato fastidio), ben recitato (soprattutto di Caprio, ma anche Tobey Maguire era in parte, e la Mulligan per me è stata splendida), meravigliose scenografie, belle le musiche. Inoltre, e non è facile in un film tratto da un romanzo così conosciuto e apprezzato, l'adattamento della trama non è statp superficiale: tratta in maniera chiara tutti i temi del romanzo (o almeno, io li ho colti: e avendo letto il libro un decennio fa, non è che mi ricordassi chissà che), rendendo molto bene la tragicità del periodo (poco prima della crisi del '29) e della vicenda. 
L'unico appunto che potrei fare, è il continuo utilizzo delle riprese in volata (probabilmente per il 3D), che dopo un po' annoiano. 
Posso capire che sia un film che non piacerà a tutti (è effettivamente lungo, quasi 2 ore e mezza, ma io non le ho sentite), ma è un bell'adattamento e un bel film di Luhrmann (dopo Australia, ne sentivo davvero la mancanza).

Voto: 8.0