Non che sia un brutto film (non potrei mai dirlo, non sarebbe vero) ma è lunghissimo (almeno un'ora di troppo), felliniano e conscio di esserlo (per lo meno Fellini era innovativo). È, in pratica (e qui rubo la frase di N. che era al cinema con me, un bell'esercizio di stile.
Ha i suoi lati positivi: gli attori sono tutti bravissimi (anche la Ferilli!), e le scene sono veramente ben girate (bellissima tutta la parte iniziale del compleanno), però... dopo mezz'ora, già cominciavo a non poterne più dei discorsi fatti e dello sguardo malinconico e a tratti critico e superficiale (volutamente) di Servillo su Roma (e sull'Italia in generale).
Voglio dire: abbiamo capito Sorrentino, non c'è bisogno che ce lo ripeti per più di due ore. Ho trovato soprattutto ridondanti tutti i riferimenti alla religione (il cardinale, o vescovo?, cuoco ne é un esempio lampante) e ridicola la critica effettuata col vicino di casa.
Alla fine, dopo quasi due ore, avevo una gran voglia di andare a vedere Fast and Furious 6...
Secondo me, fosse durato di meno, il mio giudizio sarebbe stato meno critico: a tratti mi sono divertita e certi spezzoni di sceneggiatura sono veramente poetici. Non è che non apprezzi un certo tipo di cinema festivaliero: ci mancherebbe! È che un film come La grande bellezza per me fa parte di quelle pellicole intellettuali compiaciute che piacerà sicuramente a quell'ambiente che Sorrentino ha così duramente criticato (ma che in fondo, guarda con una certa compiaciuta malinconia).
"È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile."
Trailer (molto bello):
Voto: 7.0