Le "beasts" del titolo non sono gli animali con cui condivide la casa la piccola (e bravissima) protagonista (Quvenzhané Wallis), ma le persone che abitano nella "Vasca", una zona fangosa del Sud degli Stati Uniti (Louisiana?) dove questa piccola e povera comunità vive in comunione con la natura, in maniera selvaggia.
Il film di Zeitlin è indubbiamente un cambiamento nel panorama del cinema indipendente, ha qualcosa della ricerca antropologica (come poteva essere, ad esempio, Winter's bone - Un gelido inverno), ma rimane anche molto poetico e pieno di un'energia vitale molto forte.
Certo, non è il film perfetto e incredibile che uno si aspetterebbe dopo tutti i riconoscimenti ricevuti, ma per essere l'opera prima di un regista trentenne è davvero molto bello. Spettacolare tutta la scena iniziale e molto carina anche la metafora animalesca della crescita della protagonista e della malattia.
Trovo che sia un film a cui, a tratti, manca un po' di ritmo, e che fatica ad arrivare alla fine, ma è comunque una critica minima, rispetto alla pellicola in toto che è da guardare anche solo per il suo essere "diversa".
Ah, mi è piaciuta moltissimo la colonna sonora (sempre di Zeitlin).
P.S. È un film che sarebbe meglio vedere in originale, la voce in italiano non è un granché...
Voto: 8
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